“Siamo stati trattati bene date le circostanze”: sono queste le prime parole, riportate da Skynews, degli otto osservatori dell’Osce rapiti venerdì scorso da alcuni militanti filorussi e dichiarati “prigionieri di guerra”. Ma sui membri del team internazionale non ci sono segni di violenza e un ufficiale tedesco, portavoce del gruppo, Oberst Axel Schneider, ha dichiarato che lui e i suoi colleghi non si considerano “prigionieri” ma ospiti.
Il teatro della vicenda è Slavyansk, città ucraina autoproclamatasi filorusso con tanto di sindaco Ponomaryov che ha incontrato un piccolo gruppo di giornalisti. Il leader ribelle ha dichiarato che il gruppo, composta da otto europei e da quattro militari ucraini, sarà liberato solo in cambio del rilascio dei miliziani filo-russi arrestati. A provare a trattare per la liberazione è l’italiano Lamberto Zannier, segretario generale dell’Osce.
Liberato il primo degli osservatori Osce: secondo l’Afp, sarebbe il diplomatico svedese. L’uomo ha abbandonato il luogo accompagnato da due negoziatori.
La situazione in Ucraina è sempre più tesa. Nella notte sono stati catturati tre ufficiali dell’intelligence Ucraina. Intanto a Donetsk i miliziani filorussi hanno preso il controllo dell’edificio del canale regionale di Stato. E intanto da Washington arriva l’ormai usuale monito di Obama: Mosca deve fermare “le sue provocazioni” nell’est dell’Ucraina. Sarebbero pronte infatti le nuove sanzioni internazionali contro la Russia.