Per la soluzione del caso dei due marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, “si apre la procedura internazionale”. L’annuncio arriva dai ministri dell’Estero, Federica Mogherini, e della Difesa, Roberta Pinotti, nel corso di un’audizione alle Commissioni Difesa ed Esteri congiunte di Camera e Senato a Palazzo Madama.
“Siamo usciti dalla fase negoziale e siamo passati in una fase in cui si avvia uno scambio di punti di vista” tra le autorità italiane e indiane, attraverso l’istituzione di una commissione di esperti con carattere giuridico”, ha spiegato Mogherini. “Nel caso non si arrivi a una soluzione concordata, si procederà al vaglio degli strumenti preposti alla risoluzione delle controversie internazionali”.
Si esaurisce, dunque, la fase in cui ha operato Staffan De Mistura, che il ministro Mogherini ha ringraziato “a nome del governo per la dedizione”. L’avvio della procedura internazionale “è stata una decisione condivisa con De Mistura, che ha partecipato all’elaborazione di questo passaggio, frutto anche del suo lavoro”, ha aggiunto il ministro. “Il mio è un ringraziamento non rituale, ma reale, personalmente ho apprezzato molto l’impegno di De Mistura”, ha sottolineato Mogherini. “Abbiamo deciso anche – ha aggiunto il ministro – di far rientrare a Delhi l’ambasciatore italiano, Daniele Mancini” per seguire “la nuova fase”.
Si tratta di una “precisa strategia condivisa con il Parlamento che poggia sull’internazionalizzazione della vicenda”, ha spiegato il ministro Pinotti. “Trattenere due militari per oltre due anni è inaccettabile per noi, così come per i nostri partner internazionali e abbiamo ottenuto il loro sostegno” per la soluzione della vicenda.
Il ministro ha ribadito da parte italiana il rifiuto della giurisdizione indiana: “A oltre due anni dall’incidente, a fronte di un atteggiamento indiano dilatorio ed evasivo, manca ancora un atto di accusa”, ha ricordato il ministro, secondo il quale i due marò erano tutelati dalla “immunità funzionale”. “Si tratta di militari che stavano svolgendo il loro compito in missione, il giudizio in India non è una strada percorribile. Per i militari in missione esistono norme che riguardano il giudizio, in caso di errori o manchevolezze”, ha aggiunto Pinotti, “tutte le volte che approviamo missioni internazionali decidiamo le norme sulla giustizia militare e le normative giurisdizionali”.