Una partita giocata al piccolo trotto basta al Palermo per battere 1-0 la Reggina e portare a casa la quarta vittoria consecutiva, l’ottava nelle ultime 9 partite.
Una vittoria da squadra cinica, brava a finalizzare quando serve e abile a gestire una gara nella quale è sufficiente far girare il pallone e tenere alta la concentrazione per ottenere il massimo risultato col minimo sforzo.
La rete da tre punti è stata messa a segno da Dybala, alla quarta marcatura stagionale. Un gol da opportunista arrivato nel momento migliore del Palermo, quello in cui i rosanero hanno messo in campo la maggiore intensità.
Da quel momento in poi i ragazzi di Iachini hanno controllato da grande squadra, gestendo una vittoria ampiamente alla portata. Menzione speciale per Franco Vazquez, in giornata sì e capace di illuminare il gioco con la sua classe superiore.
La Reggina oppone quel che può. E oggi è davvero poco. Squadra chiusa nel primo tempo, all’arrembaggio nella ripresa, con Gagliardi che mette entro altri tre attaccanti al fianco di Dumitru alla ricerca del pari. Ma non basta metere dentro punte a ripetizione se non c’è qualità e manca chi crea gioco.
I calabresi vedono sempre più vicina la Lega Pro, con il Cittadella che adesso dista 8 punti. Dall’altra parte il Palermo veleggia in solitaria: 15 i punti di vantaggio sul Latina nuovo secondo e 16 sull’Empoli scivolato al terzo. All’orizzonte la serie A si vede sempre meglio.
Palermo e Reggina arrivano alla sfida del Barbera in due condizioni assolutamente agli antipodi. Lanciato in classifica e primo con ampio margine di vantaggio il Palermo, con l’acqua alla gola la Reggina.
Iachini deve ancora fare a meno degli infortunati Muñoz, Maresca ed Hernandez e ripropone Vitiello nel terzetto difensivo con Terzi e Andelkovic; Vazquez interno di centrocampo per garantire qualità a centrocampo; Stevanovic sulla fascia destra al posto di Pisano e Lafferty in campo dal primo minuto in coppia con Dybala.
I calabresi guidati dall’istrionico Franco Gagliardi scendono in campo al Barbera con un modulo estremamente difensivo. Una linea di difesa a 4, con Dall’Oglio a fare da diga-playmaker davanti al quartetto. Un centrocampo a 4 molto folto e Dumitru unica punta. In panchina il grande ex Di Michele.
A fare la partita è il Palermo che prova da subito a cercare di aprire le maglie della difesa amaranto. La Reggina si mette in posizione di attesa, cercando di arginare le folate offensive dei siciliani per poi ripartire in contropiede.
Il primo pericolo per la porta di Pigliacelli arriva al 6′ ed è Vazquez a procurarlo. L’argentino chiama a una bella deviazione il portiere di scuola Roma con una girata su assist di Dybala.
Al 12′ è Bolzoni a strappare palla a un avversario e a proporsi in avanti. Il centrocampista, però, non conclude perfettamente. Il Palermo ha vita abbastanza facile in questi primi minuti di gioco. La Reggina, infatti, non riesce a opporsi agli attacchi portati dai rosanero e non si rende mai pericolosa.
Dai e dai, nonostante un atteggiamento molto abbottonato degli ospiti, lo spazio si crea e Lafferty è bravo a portare a spasso due difensori prima di provare a piazzarla all’angolino basso ala destra del portiere. Il pallone esce di pochissimo a lato.
Subito dopo questa grande occasione del nordirlandese la Reggina si accende improvvisamente e fa correre un brivido ai tifosi rosanero. Filtrante di Barillà per Sbaffo che chiama Sorrentino alla grande parata prima che la difesa di casa riesca a spazzare l’area.
Il Palermo capisce che è il momento di concretizzare la superiorità in attacco per evitare beffe. Dybala chiama Stevanovic alla conclusione, risultata imprecisa e poi conclude in rete personalmente al 29′.
L’azione del Palermo è da manuale. Vazquez tocca in area per Lafferty che scarica su Lazaar. L’esterno sinistro mette in mezzo un cross perfetto sul quale si avventa Bolzoni. Il tiro di quest’ultimo viene respinto da Bochniewicz con un braccio, ma l’arbitro non ha il tempo di fischiare il rigore perché sulla ribattuta eè pronto Dybala a scaraventare in rete.
Con il vantaggio acquisito i padroni di casa pensano a gestire il match. Lazaar sulla sinistra impegna ripeturtamente Foglio e Adejo, Vazquez garantisce la solita imprevedibilità mentre Lafferty e Dybala sono sempre due mine vaganti in attacco.
La più grande occasione della partita capita al 41′ sulla testa di Bolzoni. A seguito di un calcio di punizione Terzi si ritrova smarcato in area in posizione decentrata. Il difensore decide però di non tirare e mettere il pallone sula testa di Bolzoni piazzato sul secondo palo, a meno di un metro dalla linea. Incredibilmente la sua deviazione finisce sul fondo.
Con questa chance si chiude il primo tempo, nettamente di marca rosanero. Nella ripresa rientrano in campo gli stessi 22 del primo tempo.
L’atteggiamento dei rosanero, però, appare un po’ più “rilassato”. Dall’altra parte, invece, la reggina sembra avere un carattere diverso. Gagliardi riporta in campo i suoi con un 3-4-2-1, con Di Lorenzo e Barillà che scalano in fase di non possesso, creando una linea a 5. A supporto di Dumitru vanno Foglio e Sbaffo che si sistemano sulla trequarti.
Sono proprio i calabresi a rendersi pericolosi al 49′ con un’invenzione proprio di Sbaffo. Il centrocampista vede Sorrentino fuori dai pali e tenta di sorprenderlo con un pallonetto. L’estremo difensore rosanero è però bravo a indietreggiare e deviare il pallone oltre la traversa.
Al 58′ Vazquez prova la girata in area su cross di Barreto. la sua conclusione viene respinta da un difensore ma finisce sui piedi di Lazaar che mette in mezzo un forte traversone che però non trova nessuna deviazione.
Gagliardi prova a cambiare qualcosa inserendo Di Michele al posto di Foglio. L’ex di turno va a fare coppia con Dumitru per dare più peso in attacco alla sua squadra.
La contromossa di Iachini vede Pisano al posto di Stevanovic in modo da dare più copertura alla difesa sulla fascia destra.
I ritmi nel secondo tempo sono molto più blandi e lo spettacolo ne risente. Così Iachini decide di avvicendare il matchwinner Dybala con il “Gallo” Belotti, spesso decisivo da subentrato in questa stagione.
Gagliardi dall’altra parte vuole ancora più consistenza in attacco e inserisce Gerardi al posto di Sbaffo. A questo punto la squadra ha un tridente vero in attacco formato da Dumitru, Gerardi e Di Michele.
Il Palermo ha un lampo al 77′ con Lazaar che dalla sinistra va a trovare Pisano dalla parte opposta. Il colpo di testa dell’esterno fa la barba al palo alla sinistra di Pigliacelli.
La Reggina prova il tutto per tutto con Gagliardi che inserisce Fischnaller, un quarto attaccante, al posto del difensore Di Lorenzo. Quattro attaccanti di ruolo alla ricerca del pari con Dumitru e Fischnaller larghissimi e Gerardi e Di Michele al centro.
Il rischio in partite come queste è quello di perdere la concentrazione. Così come accade al’80” con Andelkovic e Sorrentino che non si intendono e per poco non danno modo a Di Michele di approfittarne per trovare il più beffardo dei pareggi.
Le ultime due occasioni sul taccuino del cronista le fa registrare il Palermo che prova a raddoppiare prima con Andelkovic che viene anticipato da Pigliacelli e successivamente con capitan Barreto che impegna il portiere a una respinta in tuffo su un siluro dal limite.
TABELLINO
PALERMO (3-5-2): Sorrentino 6; Vitiello 6, Terzi 6, Andelkovic 6,5; Stevanovic 5,5 (65′ Pisano 6), Bolzoni 6,5, Barreto 6,5, Vazquez 7 (92′ Milanovic sv), Lazaar 6; Lafferty 6, Dybala 6,5 (74′ Belotti sv). A disposizione: Ujkani, Daprelà, N’Goyi, Verre, Di Gennaro, Troianiello. Allenatore: Giuseppe Iachini.
REGGINA (4-1-4-1): Pigliacelli 6,5; Adejo 6, Lucioni 5,5, Bochniewicz 5, Di Lorenzo 5 (79′ Fischnaller sv); Dall’Oglio 5,5; Foglio 5,5 (58′ Di Michele 5), Sbaffo 6 (75′ Gerardi sv), Contessa 5,5, Barillà 6; Dumitru 5. A disposizione: Zandrini, Frascatore, Ipsa, Strasser, Maza. Allenatore: Franco Gagliardi.
Arbitro: Di Paolo (Avezzano)
Reti: 28′ Dybala