“Sono onesto”. Si è difeso così il segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, che si è presentato dal pm Stefano Pesci nella speranza di poter chiarire in tempi rapidi la sua posizione ma dovrà aspettare che siano passate le festività pasquali per poter rilasciare dichiarazioni spontanee.
Centrella, indagato con la moglie e la vicesegretaria per associazione per delinquere finalizzata all’appropriazione indebita dei fondi del sindacato, spiegherà come “tutto sia tracciabile e documentabile” e che la questione “ruoti attorno all’uso di 37 carte prepagate affidate ad altrettanti segretari confederali per le spese di rappresentanza”.
“Ho fatto in modo che tutto si svolgesse all’insegna della trasparenza – ha spiegato. – Ho convocato per stasera la segreteria dei confederali, allargata ai vari Dipartimenti, dai quali ho avuto tanta solidarietà per quanto accaduto oggi. Ebbene, se mi si chiedesse di fare un passo indietro, non avrei problemi a farlo”.
Centrella ha aggiunto di aver fiducia nella magistratura e nell’attività della Guardia di Finanza “anche se in Italia purtroppo basta poco per cadere in problemi di questo tipo, essendo questo un sistema sbagliato. Non intendo dimettermi perchè non ho commesso reati. Ho un reddito annuo di 120mila euro per cui posso permettermi di comprare quello che voglio senza prelevare qualcosa dai fondi dell’Ugl: sono anche un consigliere Cnel e dipendente Fiat”.