Un terreno edificabile e già lottizzato a Carini, in provincia di Palermo, del valore di 4 milioni di euro è stato sequestrato dalla polizia a Salvatore Cataldo, arrestato nel 2010 e considerato esponente della famiglia mafiosa di Carini. Il provvedimento è stato disposto della sezione Misure di prevenzione del Tribunale, che ha accolto la proposta del questore.
Dalle indagini è emersa l’esistenza di un grosso affare immobiliare concluso tra Cataldo e gli eredi di Pietro “Peter” Vitale, capo della ‘famiglia’ mafiosa di Detroit dal 1970, e morto per cause naturali nel 1997 dopo aver creato un impero con la “Tri-County Sanitation”, società che ha monopolizzato l’affare dei rifiuti nella metropoli americana. Secondo la polizia, Cataldo aveva acquistato da Vitale il terreno ma il contratto non è stato mai nè registrato nè trascritto, in modo da far risultare formalmente la proprietà ancora in capo agli eredi del boss americano.
L’evoluzione dell’affare è stata interrotta dall’arresto di Cataldo nel dicembre del 2010, quando i collaboratori di giustizia Francesco Briguglio e Gaspare Pulizzi avevano svelato i suoi legami con i fratelli Pipitone, capi della cosca mafiosa di Carini. Peraltro, nel 2008, in un terreno di proprietà di un’impresa di costruzione di Cataldo, erano stati trovati i resti di Giovanni Bonanno, vittima della “lupara bianca.
Già nel 2012 a Cataldo era stato sequestrato un patrimonio costituito da 27 immobili, conti correnti e 17 mezzi tra auto, camion e moto per un valore di oltre 13 milioni di euro.