Pier Paolo Brega Massone è stato condannato all’ergastolo. L’ex primario di chirurgia toracica della clinica Santa Rita di Milano era accusato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà per la morte di quattro pazienti e la lesione di circa altri 40.
La mano del giudice è stata pesante: i pm avevano chiesto l’ergastolo e due anni e 6 mesi di isolamento, mentre la sentenza vede oltre che il carcere a vita tre anni di isolamento per Brega Massone. L’accusa aveva parlato di “inutili mutilazioni” a cui erano sottoposti i pazienti e della “indole malvagia” dell’imputato.
La sentenza è stata decisa dalla prima Corte d’Assise di Milano: l’ordinanza è stata eseguita “subito dopo la lettura del dispositivo” perchè, ha spiegato il pm Grazia Pradella, esiste “un concreto pericolo di fuga”. Al momento della sentenza Brega Massone era presente in aula insieme alla moglie: è stato scortato fuori da alcuni carabinieri.
Proprio Barbara Magnani, moglie dell’ex primario, durante la sentenza ha commentato con rabbia: “Non è normale quello che è successo. Persino i consulenti della Procura avevano detto che gli omicidi erano imprevisti, eppure lo condannano lo stesso, come mai? Oggi tocca a mio marito. Domani può toccare a qualsiasi altra persona”.
Insieme al chirurgo, condannati i suoi aiutanti, Fabio Presicci e Marco Pansera, a cui sono state riconosciute le attenuanti generiche: 30 anni per il primo e 26 per l’altro.