Il nuovo governo siciliano potrebbe nascere stasera stessa. Pressato praticamente da tutti, il presidente della Regione siciliana Crocetta fa circolare questa voce sotto forma di indiscrezione che esce da palazzo d’Orleans, ma gli alleati non ci cascano e restano sulle proprie posizioni.
Tutti tranne Drs e Megafono. L’indiscrezione, infatti, arriva subito dopo una riunione del governatore con l’ex ministro delle Comunicazioni Salvatore Cardinale e il senatore Beppe Lumia: insomma, i promotori del patto dei moderati nato più per “minacciare” politicamente gli altri che per reali affinità fra i suoi componenti.
È questo il clima che si respira a piazza Indipendenza dopo una giornata tesa e convulsa il cui ultimo atto, prima delle indiscrezioni presidenziali, era stato il comunicato dell’Udc.
“Nuova giunta entro mercoledì o l’Udc ritirerà il sostegno al Governo”, avevano scritto gli uomini scudocrociati al termine della lunga giornata politica siciliana, in cui è proseguito il botta e risposta tra il governatore Rosario Crocetta e i partiti della sua maggioranza. Al centro dello scontro la formazione del Crocetta-bis, ancora in alto mare dopo che il vertice previsto per questo pomeriggio è saltato.
“Le emergenze siciliane che il parlamento regionale è chiamato ad affrontare nei prossimi giorni – spiega una nota dell’Udc – non consentono ai partiti di maggioranza di continuare a ‘traccheggiare’ sul programma e sul nuovo governo visto che ancora oggi nessuna soluzione positiva è emersa dalla discussione tra i partiti di maggioranza. Se entro mercoledì non vi sarà la nuova giunta, il nostro partito convocherà i suoi organi per deliberare l’uscita dal governo”.
La presa di posizione dell’Udc arriva a sparigliare le carte al termine di una giornata in cui non sono mancate le frecciate tra presidente della Regione e Partito democratico. “Pronto a forzare i tempi con un ‘governo del presidente'”, avrebbe minacciato Crocetta, spalleggiato anche dal presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante.
“Crocetta non è chiaro, non faremo nomi a scatola chiusa”, ha attaccato il segretario regionale del Pd, Fausto Raciti, che ha ventilato anche la possibilità di “portare il Pd all’opposizione”.
Poi ci sono i moderati di Articolo 4 che insistono sulla richiesta di due assessorati. Ma su questa vicenda Crocetta è sordo: “Sono il presidente eletto dai siciliani per affrontare una crisi economica e sociale gravissima e ogni giorno perduto dietro questo balletto di veti e richieste provoca danni gravissimi. I loro problmei, Pd e Articolo 4, se li risolvano al loro interno. Io devo pensare alla Sicilia”.
La partita a scacchi fra Crocetta e i suoi alleati dunque prosegue