“In Nordafrica ci sono tra 300 e 600 mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo”. È l’allarme lanciato dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, a margine di un convegno “Una politica d’immigrazione comune per l’Europa”, sull’immigrazione al Palazzo dei Normanni di Palermo. “Noi ci batteremo perché l’Europa difenda le frontiere”, ha aggiunto il leader del Nuovo Centrodestra.
“Si tratta di persone che molto spesso finiscono nelle mani di trafficanti di morte, trafficanti di esseri umani – ha spiegato Alfano – e noi ci batteremo perché l’Europa difenda le frontiere. Lo strumento c’è, si chiama Frontex e va potenziato. Se non si difende la frontiera non si risolve il problema degli sbarchi”.
“L’Europa non può parlare solo di rigore ma deve trattare apertamente e fino in fondo i problemi che attanagliano la vita dei cittadini come sono immigrazione clandestina e accoglienza. Vogliamo che l’Europa non ci lasci soli, che non lasci sola la Sicilia, Lampedusa, l’Italia ad affrontare una questione eminentemente europea”, ha aggiunto Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Esteri della Camera.
“Si vada avanti con al legge sullo ius soli, ma si includa nel ddl l’obbligo della frequenza di un ciclo scolastico – aggiunge Casini. – Abbiamo tutto l’interesse a far coesistere con pari dignità nel nostro Paese chi ha la pelle diversa da noi e dai nostri figli, ma è a tutti gli effetti italiano. Il governo vada dunque avanti con lo ius soli”.
Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, ha aperto la due giorni di lavori esprimendo il proprio apprezzamento per l’abolizione del reato di clandestinità. “Era ora”, ha esclamato.
“La Sicilia è la ‘porta’ del Mediterraneo, storicamente è stata un ponte tra culture e religioni, e il paradosso sapete qual è? Che non è dotata di norme a sostegno dell’accoglienza, dell’inclusione sociale, della convivenza civile, dell’integrazione partecipe, dei diritti e della tutela dei cittadini stranieri. Insomma, di una legge di civiltà. È importante, quindi, l’appello lanciato dal presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, affinché il parlamento siciliano si affretti a esaminare il disegno di legge che ho presentato a giugno 2013 in collaborazione con associazioni ed esperti dei fenomeni migratori”.