In Sicilia i posti letto attivi ospedalieri passano da 16.831 a 18.720, per salvare i piccoli presidi nascono gli ‘ospedali riuniti’ con un nuovo soggetto giuridico con lo scopo di razionalizzare i costi e migliorare i servizi, mentre gradualmente saranno disattivati alcuni punti nascita non in linea con gli standard nazionali preservando quelli nei comuni di più difficile accesso e con la ridefinizione delle piante organiche saranno sbloccati i concorsi pubblici nella sanità.
È quanto prevede il nuovo piano di rimodulazione della rete ospedaliera trasmesso dall’assessore regionale alla Salute, Lucia Borsellino alla giunta regionale e alla commissione Sanità dell’Ars. Il piano è stato presentato stamattina dall’assessore Borsellino a dirigenti e sanitari nel corso di un incontro a Palazzo dei Normanni, quindi è stato illustrato alla stampa, alla presenza del presidente della commissione Sanità, Pippo Digiacomo (Pd).
“Siamo la prima regione in Italia a dotarsi del piano di rimodulazione – dice l’assessore Borsellino – Abbiamo persino anticipato i tempi, dato che il ministero della Salute non ha ancora approvato il regolamento”. Borsellino parla di “operazione verità sull’offerta sanitaria in Sicilia”, mentre Digiacomo ha sottolineato che “si tratta di un piano condiviso con tutti gli attori del sistema: associazioni, sindacati, amministratori, sindaci, cittadini”.
Dopo il passaggio in giunta e in commissione all’Ars, il piano sarà inviato al ministero della Salute. “Entro venti giorni sarà operativo”, sostiene l’assessore. L’ok del ministero, spiega l’assessore, consentirà alla Sicilia di ottenere maggiori risorse, circa 400 milioni di euro, per l’edilizia ospedaliera e per l’ammodernamento tecnologico delle strutture.
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