L’India temporeggia ancora. Il tribunale speciale, incaricato di giudicare i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sospeso il procedimento dopo la decisione della Corte Suprema, ha rinviato l’udienza al 31 luglio. Ennesimo rinvio, dunque.
Quella di oggi è stata un’udienza lampo, durata giusto il tempo necessario alle parti in causa di presentare atti e documentazioni e alla Nia, la polizia antiterrorismo, esclusa dal processo dalla Cassazione, di esprimere la propria posizione in merito al ricorso dei fucilieri.
Il caso, tuttavia, si è spostato sul piano politico ed è diventato oggetto di discussione all’interno della campagna elettorale indiana. Uno dei candidati premier, infatti, Narendra Modi, del Bjp, ha attaccato Sonia Gandhi, presidente italo-indiana del partito di maggioranza, chiedendo come mai Latorre e Girone non fossero in carcere.