Si è aperto oggi, con la richiesta di costituzione delle parti civili, il processo scaturito dall’operazione Argo che quasi un anno fa portò in carcere 21 persone, presunti capi e picciotti del clan mafioso di Bagheria.
Un clan in fibrillazione, messo in ginocchio dagli arresti dei carabinieri e colpito da diversi pentimenti. Hanno saltato il fosso Vincenzo Gennaro, Giuseppe Carbone e Sergio Flamia. Ha chiesto di costituirsi parte civile anche l’associazione Addiopizzo.
“Anche se per molti anni il livello di infiltrazione e condizionamento di Cosa nostra è risultato molto alto – scrive l’associazione – le indagini di un anno fa e il processo di oggi registrano dei significativi segnali di rivolta da parte di alcuni operatori economici. La straordinaria azione repressiva delle forze dell’ordine e dei magistrati, i diversi collaboratori di giustizia e il percorso di affrancamento dal fenomeno estorsivo di alcuni commercianti e imprenditori, sostenuto dall’associazione antiracket, rilevano come anche su questa difficile area ci possano essere le condizioni per sgretolare il muro di omertà e voltare pagina”.