La Russia è interessata a proseguire i contatti con i partner del G8. “Restiamo pronti per questi contatti a tutti i livelli, anche a quelli più alti. Siamo interessati a questi contatti” ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, all’indomani della decisione dei leader del G7, riuniti all’Aja, di sospendere la partecipazione di Mosca al summit del G8 di Sochi, fin quando non ci sarà un “cambio di atteggiamento”.
Nonostante l’apertura da parte di Mosca, per Washington le azioni della Russia in Ucraina e in Crimea “minano le fondamenta dell’architettura della sicurezza globale e mettono in pericolo la pace e la sicurezza in Europa. Ucraina e Stati Uniti ribadiscono che non riconosceranno l’illegale tentativo della Russia di annettere Crimea. La Crimea è una parte integrante dell’Ucraina e gli Stati Uniti continueranno ad aiutare l’Ucraina ad affermare la sua sovranità e l’integrità territoriale”.
“Gli Stati Uniti non vedono l’Europa come un campo di battaglia fra Est e Ovest. Chi la pensa così ha una mentalità che sarebbe dovuta sparire con la fine della Guerra Fredda. Il popolo ucraino non ha le necessità di scegliere fra Est e Ovest”. A dichiararlo è il presidente americano Barack Obama in un’intervista concessa al quotidiano olandese De Volkskrant.
Secondo Obama, è invece “importante e significativo che l’Ucraina abbia buone relazioni con gli Stati Uniti, con la Russia e con l’Europa perché il futuro dell’Ucraina deve essere deciso dal popolo dell’Ucraina”. Parlando poi di Mosca, Obama nell’intervista dice: “Il mio messaggio, in tutte le discussioni con i leader europei, sarà che la Russia deve capire le conseguenze economiche e politiche delle sue azioni in Ucraina. Le azioni della Russia sono inaccettabili. Devono esserci conseguenze. E se la situazione continuerà a inasprirsi, dobbiamo essere preparati a imporre costi più alti”.
Intanto il ministro della difesa ad interim Igor Teniukh, criticato nei giorni scorsi per non avere gestito adeguatamente la presenza delle forze militari ucraine durante l’occupazione russa della Crimea, ha presentato le proprie dimissioni al Parlamento ucraino (Rada), che le ha però respinte.