Nove persone sono finite in manette, sette in carcere e due ai domiciliari, per spaccio di droga a Catania e nella provincia etnea, nell’abito dell’operazione “Tabula Rasa”. Le accuse, a vario titolo, sono di detenzione illecita e vendita di sostanze stupefacenti.
Secondo le indagini, l’attività di spaccio aveva base logistica nell’abitazione di Roberto La Spina, ora agli arresti domiciliari, che vi aveva creato un laboratorio dove venivano lavorate e tagliate marijuana e cocaina, poi ceduti agli altri indagati, che le smerciavano a Giarre, Riposto, Taormina, Giardini Naxos e altre località della zona ionica.
Nel corso delle attività investigative, i militari della Guardia di finanza di Riposto hanno collocato, all’interno dell’abitazione di La Spina, delle microspie che hanno consentito di ascoltare e documentare tutte le conversazioni intercorse con i suoi complici, durante i loro incontri, in cui organizzavano gli illeciti traffici e decidevano le zone e le modalità di spaccio.
Inoltre, un sistema di videosorveglianza, posizionato all’esterno dell’immobile, ha permesso di identificare tutti i soggetti coinvolti nell’attività criminale, nonché di svolgere servizi di pedinamento degli stessi.