Paolo Bovi ha tentato di suicidarsi manomettendo prima il braccialetto elettronico per la sorveglianza agli arresti domiciliari e poi ha guidato la sua Smart. L’ex fonico dei Modà a poi tentato di uccidersi con il gas di scarico della sua macchina. Paolo Bovi era stato accusato di pedofilia ed ha tentato di suicidarsi intorno alle 4 del mattino.
Appena è stato manomesso il braccialetto ha lanciato il segnale alla caserma dei carabinieri. I militari sono corsi immediatamente nella casa di Bovi a Cernusco sul Naviglio che era evidentemente vuota e poi hanno rintracciato Bovi a pochi metri di distanza. L’ex fonico dei Modà si trovava in evidente stato di alterazione a causa dell’alcol ha tentato il suicidio vicino allo studio di registrazione in cui era nata la band.
Paolo Bovi era stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale bei confronti con diversi ragazzini tra i 13 e i 16 anni. Episodi che sarebbero nati nell’oratorio dove l’uomo era uno degli educatori.
Leggi anche: