A Palermo la mafia è “in fibrillazione”. Procura e forze dell’ordine non possono abbassare la guardia. Ieri, grazie a una chiamata anonima al 113, due uomini forse di un commando pronto ad entrare in azione sono stati arrestati.
I due, secondo quanto riporta l’edizione locale di la Repubblica, erano all’interno di una Fiat Panda – risultata poi rubata – ferma a piazza Lolli. Dentro l’auto c’erano passamontagna e guanti di lana. I due uomini hanno provato a fuggire a piedi, ma sono stati raggiunti e fermati dagli agenti. Addosso avevano una 7,65 e un revolver calibro 38.
Quando i due sono stati identificati e arrestati è stato chiaro che non stavano preparando una semplice rapina. Si tratta infatti di Fabio Pispicia, 43 anni, fratello di Salvo, boss del mandamento di Porta Nuova, e Sergio Giacalone, 44 anni, meccanico. Secondo gli inquirenti il commando dei due uomini doveva uccidere qualcuno per ragioni legate all’omicidio di Giuseppe Di Giacomo, il boss ucciso alla Zisa qualche giorno fa. Gli inquirenti verificheranno che la calibro 38 sequestrata a Pispicia non sia la stessa che ha sparato in via Eugenio l’Emiro.
Intanto, anche in Procura c’è “fibrillazione” e si indaga sulle dinamiche interne dei clan della città per evitare che scorra ancora sangue.