Accordo lontano tra il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e i suoi alleati. Si è concluso con un nulla di fatto il vertice di maggioranza a Palazzo dei Normanni. L’incontro è stato sospeso dopo circa cinque ore perché i partecipanti non sono riusciti a trovare un’intesa.
“Basta, volete che mi dimetto? Sono pronto…”, ha minacciato il governatore stanco delle pressioni del suo partito e dei suoi alleati. Se Pd e Udc hanno riproposto la necessità di un governo “profondamente rinnovato”, con l’addio alla stagione dei tecnici e l’inserimento di politici – il Pd ha parlato di “azzeramento” – ma il governatore ha confermato che non ci sta e che al massimo è disposto a cambiare solo alcune pedine della sua giunta. Articolo 4 e Democratici per la Sicilia chiedono invece più spazio.
Da domani si terranno incontri bilaterali tra Crocetta e i singoli capigruppo dei partiti della maggioranza, mentre giovedì i partiti che sostengono il governo torneranno nuovamente a riunirsi a Palazzo d’Orleans in modo collegiale. Sul piatto il rimpasto di giunta e la difficile intesa sul ddl sui pagamenti alle imprese.
“Abbiamo riproposto – dice il capogruppo Pd Baldo Gucciardi – la necessità di un nuovo patto di governo e bisogna intenderci sull’azzeramento che è innanzitutto un problema di contenuti. I nomi verranno di conseguenza. Tagliatori di teste nel Pd non ce ne sono, ma è certo che serve un’azione rinnovata”.