Con un colpo di mano delle minoranze è stato “affossato” il ddl ‘salva-imprese’ che prevede l’accensione di un mutuo trentennale da un miliardo di euro con il quale procedere al pagamento dei creditori della Regione.
L’Ars ha accolto la richiesta del capogruppo della Lista Musumeci-Forza Italia, Santi Formica, per il ritorno in commissione Bilancio del disegno di legge. La richiesta ha ottenuto i numeri necessari, viste le numerose assenze tra i banchi della maggioranza per il contemporaneo svolgimento del vertice di maggioranza.
I banchi del governo sono rimasti vuoti mentre l’aula votava il ritorno in commissione Bilancio, con l’assessore all’Economia, Luca Bianchi, che si aggirava un po’ imbarazzato tra gli scranni in gran parte vuoti della maggioranza. Il ddl potrebbe tornare all’ordine del giorno della commissione Bilancio la prossima settimana.
“Bloccare il ddl pagamenti avrà un impatto devastante, bisogna capirlo”. È preoccupato l’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, che ha voluto così commentare il voto dell’aula.
“In quest’Aula oltre il 90 per cento dei deputati è contrario a questo disegno di legge – ha detto il vice presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo (Ncd). – Procediamo con l’iter e bocciamolo”. E poi ha aggiunto: “Il governo è assente sul piano dell’attività ispettiva: non c’è mai, quando bisogna rispondere alle centinaia di interrogazioni parlamentari”.
“A questo punto – prosegue Vinciullo – siamo pronti a convocare in audizione le associazioni imprenditoriali, a cominciare dal presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, che per primo ha espresso perplessità sulle coperture del mutuo”.
Un disegno di legge che in queste ore ha fatto molto discutere il mondo politico anche alla luce delle esternazioni del presidente degli industriali siciliani, Antonello Montante che, pur condividendo l’esigenza di un mutuo per il pagamento delle legittime spettanze dei creditori, ha espresso contrarietà sull’ipotesi di “congelare” le aliquote Irpef e Irap al massimo, gravando dunque sulle tasse e non riducendo la spesa con una energica spending review.