La legge sull’istituzione dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane incassa il via libera del Commissario dello Stato Carmelo Aronica. La notizia viene comunicata in Aula dal presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, che ha manifestato la propria soddisfazione per il sì di Aronica alla riforma delle province. “Il merito – spiega Ardizzone – va a tutto il Parlamento siciliano. Abbiamo inaugurato un nuovo iter legislativo che ha consentito, grazie all’apporto di deputati della maggioranza e dell’opposizione, di migliorare il coordinamento del testo, tanto da superare il vaglio del Commissario dello Stato”.
Il via libera del commissario dello Stato alla legge sulle province per il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, “dà coraggio e forza all’azione riformatrice intrapresa dal governo e dal parlamento della Sicilia. Adesso via libera ai disegni di legge sulla semplificazione amministrativa, al testo unico sulle attività produttive, sull’acqua pubblica, sui testimoni di giustizia. Per dare lavoro, sviluppo e trasparenza. La Sicilia oggi è avanti e ciò lo rivendichiamo con orgoglio”. Un chiaro messaggio a quanti, nel corso del vertice di maggioranza, hanno continuato a premere per un azzeramento della giunta di governo.
“Era una riforma difficile e articolata – dice il presidente della Commissioni Affari Istituzionali all’Ars, Antonello Cracolici – sulla quale in commissione ed in aula abbiamo lavorato a lungo. Evidentemente era un lavoro necessario ed è stato un lavoro fatto bene. Non posso che essere soddisfatto per la pubblicazione di questa riforma senza alcun rilievo da parte del Commissario dello Stato”. “Da parlamentare regionale e da presidente della Commissione Affari Istituzionali – ha concluso – ringrazio quanti fra i funzionari ed i tecnici dell’Ars hanno contribuito alla nascita di questa norma”.
“Finalmente sono state abolite le Province in Sicilia, prima regione d’Italia. Rimane, però – dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia – ancora incerto il futuro del personale. Non è sufficiente sapere che nessuno sarà licenziato ma bisogna stabilire le competenze dei Consorzi, la destinazione del personale, le modalità di finanziamento e le responsabilità di gestione”.
“Adesso che la riforma ha ricevuto il primo sì dal Commissario dello Stato, è il momento di pensare seriamente al destino dei lavoratori delle Province”, aggiunge il segretario generale della Cisl Fp, Gigi Caracausi. “La ‘chiusura’ del vecchio ente, e il relativo passaggio delle funzioni al nuovo, passaggio che sarà il frutto di un nuovo intervento legislativo, impone una grande attenzione nei confronti del futuro dei dipendenti – spiega. – Al momento, infatti, sembra solo che venga ‘precarizzato’ il personale già a tempo indeterminato, mentre ancora più oscuro è il destino dei precari delle Province, nei confronti dei quali bisogna subito pensare a un serio percorso di stabilizzazione”.