In cima alla lista delle cose da fare per il ministro della Difesa c’è la riduzione del costoso programma per l’acquisto degli aerei F35. “È lecito immaginare una razionalizzazione, si può ridurre e rivedere – spiega il ministro Roberta Pinotti a L’intervista di Maria Latella su SkyTg24 – bisogna chiedersi che difesa vogliamo, quale tipo di protezione ci può servire. C’è un impegno assunto dal governo, aspettiamo la fine dell’indagine conoscitiva per prendere le decisione
Il progetto del Lockheed Martin F35, un aereo considerato di quinta generazione, ha subito molti e pesanti ritardi, oltre le forti contestazioni della società civile, e si trova ancora in fase di sviluppo per via di diversi problemi legati al funzionamento dell’aereo. Il velivolo in Italia non arriverà nei numeri previsti ad inizio dei lavori e sostituirà gli aerei AV-8B Harrier della Marina militare e gli AMX e i Tornado dell’aeronautica, a partire dal 2015.
Secondo il ministro Pinotti: “Quando si manifesta la necessità di acquisire nuovi equipaggiamenti al passo coi tempi, io credo si debbano valutare le caratteristiche di tali sistemi, i costi, i vantaggi per il nostro sistema produttivo”. Arriva così il via libera alla riduzione e revisione dei programmi della Difesa e ha sottolineato ancora il ministro: “Il tutto nel rispetto del ruolo del Parlamento e delle sue prerogative, così come previsto anche nella stessa legge delega 244 del 2012. Per questo, una riflessione ampia e matura sulla difesa nazionale sarà fondamentale per le scelte che abbiamo di fronte, riflessione che solo uno strumento quale un Libro Bianco può offrire
“Capisco che tutti si facciano la domanda sul finanziamento degli F35, perché nell’immaginario collettivo – spiega ancora il ministro – si tratta di un caccia bombardiere e fa pensare a un velivolo di aggressione. Quando io ho detto che si può rivedere e tagliare, non pensavo solo agli F35. Ci servono l’Aeronautica e la difesa aerea? Questa è la domanda che dobbiamo farci, e sulla base di questo dobbiamo decidere. Il governo ha assunto l’impegno con il Parlamento di attendere le conclusioni di un indagine conoscitiva che è in corso. Io ho usato tre verbi: ripensare, rivedere e ridurre e credo che questi verbi saranno applicati a tutti i programmi di spesa, non solo a quelle nel campo della difesa”
Ma nella spending review del dicastero della Difesa rientra anche uno dei temi delicati su cui da tempo si dibatte. Il ministro Pinotti ha dichiarato che è pronta a mettere in vendita 385 caserme e presidi e immobili della Difesa. “Entro un mese – spiega ancora Pinotti – arriverà in Consiglio dei ministri un provvedimento ad hoc e che sarà allestita una task force attiva 12 ore al giorno «per dare risposte, per non perdere tempo per mettere i beni della Difesa a disposizione dei Comuni, degli enti locali e anche dei privati. Da tanti anni ci sono immobili fermi, risolvere questo problema non sarà semplice ma è un dovere patriottico”.
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