“Ci siamo dati delle scadenze. Il tema è che se il 27 maggio queste cose non arrivano Renzi è un buffone…”. A dirlo è il premier Matteo Renzi, parlando a “Porta a porta” del taglio delle tasse annunciato dal governo
È impossibile chiarisce “fare il conto preciso di quanto andrà in busta paga” con il taglio dell’Irpef a chi guadagna meno di 1.500 euro al mese, precisa Renzi. Perché “dipende anche da come funzionano le detrazioni”.
“È un piccolo aiuto, ma è la prima volta che succede”, sottolinea Renzi, che anticipa: “Prenderemo 500 milioni di euro dagli stipendi dei manager. Se sei un dirigente della pubblica amministrazione è giusto che guadagni più del presidente della Repubblica? No e ci sono molti dirigenti che guadagnano di più e la media tra dirigenti italiani e quelli inglesi e tedeschi è sproporzionata”.
“Non chiederemo un contributo sulle pensioni di 2-3 mila euro”, assicura Renzi rispondendo a distanza ai dubbi della segretaria della Cgil Susanna Camusso.
Il presidente del Consiglio parla senza sosta, e si lascia andare a tutto campo, molto di più di quanto è in conferenza stampa: “avrei voluto annunciare molto di più, ma Delrio mi ha zittito…i fuochi d’artificio non me li ha fatti fare. La verità è che io a Palazzo Chigi sono agli arresti domiciliari”.