Nonostante la decisione unanime del Parlamento indipendentista Crimeo, comunque non riconosciuto dall’Ucraina, e il referendum indetto per il prissimo 16 marzo per decidere sull’autodeterminazione della penisola sul Mar Nero, non tutti in Crimea propendono per la secessione da Kiev.
In centinaia hanno manifestato tra le vie di un villaggio tartaro alle porte della capitale Simferopoli al grido di “no alla guerra”. Tra loro tante donne e bambini che non fanno loro la volontà di aderire alla Federazione russa come Stato confederato. La manifestazione è stata organizzata proprio nel giorno del 200esimo anniversario della nascita del poeta nazionale ucraino, Tarasov Shevchenko, ma è stata interrotta dopo poco dall’intervento di un gruppo di attivisti del partito filo-russo.
Intanto sul confine Ucraino non si smorzano le tensioni. Tanti i colpi uditi, anche se si trattava per lo più di avvertimenti. Truppe russe hanno preso il controllo di un avamposto ucraino, mentre gli osservatori dell’Osce hanno incassato un nuovo rifiuto in merito alla possibilità di un loro ingresso in Crimea.