Sono 64 i politici lombardi che rischiano il rinvio a giudizio per le “spese pazze” al Pirellone. La procura di Milano ha chiuso le indagini su 55 ex consiglieri della Regione Lombardia, 9 ex assessori della giunta Formigoni e il collaboratore di un assessore. I fruitori dei rimborsi avrebbero speso più di 3,4 milioni di euro per spese che avevano davvero poco a che fare con l’esercizio delle loro funzioni istituzionali.
L’ex assessore lombardo Giovanni Rossoni (Pdl) avrebbe acquistato 90 provoloni di marca Auricchio con i soldi dei rimborsi pubblici per una spesa di 3.405 euro. Un acquisto caseario giustificato sotto la voce “omaggi istituzionali”. Stessa storia per le 43 scatole di torroni, per un prezzo complessivo di 1.500 euro. La collega del partito Pensionati Elisabetta Fatuzzo aveva invece una passione per il sushi: suo il prenzo con l’aragosta da circa 200 euro.
Ma non finisce qui: l’ex capogruppo Pd Luca Gaffuri avrebbe speso ben 10 mila euro per cene, pranzi, bottiglie di vino e anche un soggiorno a Sondrio. E a proposito di viaggio, l’ex presidente del Consiglio Regionale Davide Boni avrebbe chiesto rimborsi dal 2003 al 2011 per raggiungere tutti i giorni Sabbioneta, paese in provincia di Mantova dove il politico ha vissuto: peccato che Boni e la sua famiglia si fossero già trasferiti in centro a Milano.
Tra gli indagati anche Renzo Bossi e Nicole Minetti. I reati a vario titolo sono di peculato e truffa aggravata. La Procura ha chiesto l’archiviazione per 22 persone.