Con voto unanime il parlamento autonomo della Crimea ha approvato l’annessione alla Russia come Stato confederato. Una decisione importante e non inaspettata, che spalanca le porte al referendum, indetto per il prossimo 16 marzo, in cui la popolazione della penisola sul Mar Nero, ad oggi parte dello Stato ucraino, sarà chiamata a decidere se chiedere a Mosca l’annessione, o rimanere sotto l’egida di Kiev.
Intanto non si ferma la macchina della diplomazia. Oggi sono previsti tre incontri tra inviati di Washington e funzionari europei, mentre l’Europa ha invece imposto il congelamento dei beni del premier deposto Viktor Yanukovich.
A Roma è giunto il segretario di Stato John Kerry, per incontrare il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov insieme al francese Fabius, al tedesco Steinmeier e allo spagnolo Garcia Margallo, che discuteranno anche della questione Libica.
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