Tutti pazzi per i selfie: ci sono quelli da record e quelli amatoriali, quelli degli animali e quelli dei cantanti. Chiunque possegga uno smartphone con fotocamera frontale ne ha fatto almeno uno, vuoi per narcisismo, vuoi per semplice moda.
Una moda che può trasformarsi in lugubre. Gli autoscatti con i defunti come quelli sopra non sono – purtroppo – nuovi sul web e iniziano ad essere sempre più diffusi: ciò mette in risalto una realtà, la vita 2.0, che oltre a portare tristezza, mette anche timore, timore del futuro dei ragazzi di oggi che spesso hanno avuto un approccio errato a internet e ai social network.
La spasmodica ricerca del “Mi piace”, del consenso virtuale da parte degli altri utenti, di una popolarità anche effimera, ormai si fa di tutto pur di essere qualcuno e avere un’identità. E se non ci si riesce nella vita reale, arriva in soccorso il web: se fallisci con la prima, basta crearne un’altra e si inizia nuovamente.
Ma se i più piccoli arrivano a questo pur di farsi puntare i riflettori di sopra, di chi è la colpa?