“Oggi siamo più orgogliosi di essere italiani. Grazie Paolo”. Il neo premier Matteo Renzi è entusiasta del trionfo del film di Paolo Sorrentino “La grande bellezza” agli Oscar 2014 e non nasconde la propria soddisfazione nella “twintervista” al direttore di Vanity Fair, Luca Dini.
Per far riemergere la “grande bellezza” nascosta dietro “le grandi bruttezze” del Paese secondo il primo ministro bisogna riscoprire “la forza di ciò che siamo, affidandoci a talento e creatività”. “Siamo l’Italia, noi. Non dimentichiamolo”, incita.
L’intervista sul social network prende la piega del quiz cinematografico e così Renzi si ritrova a paragonare il suo governo – 16 ministri, 43 sottosegretari, “uno dei più light della storia” – al film “300” di Zack Sneider e definisce “Irreversible”, come il film scritto e diretto da Gaspar Noé, la sua riforma del Senato.
Poi, sempre sulla sottile ironia della similitudine cinematografica, il premier Renzi usa “Uomini che odiano le donne”, tratto dal thriller di Stieg Larsson, per prendere le difese del ministro Marianna Madia, incinta all’ottavo mese, dagli attacchi del segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, e definisce il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, “The master”, piuttosto che “Pinocchio”. “Un fiorentino non scherza mai su Pinocchio! Ok ‘The master'”, ha detto il segretario del Partito democratico, paragonando le vicende dell’ex comico genovese più alla vita del leader di Scientology che alla parabola del burattino di legno.
Il film preferito di Matteo Renzi? “Qualcuno volò sul nido del cuculo”.