L’unico che non si è espresso in queste ore è stato il premier Matteo Renzi. Ma evidentemente le polemiche che incalzavano sul cosiddetto caso Gentile, lo hanno spinto nel silenzio a muoversi. E adesso ha incassato le dimissioni dalla poltrona di sottosegretario ai Trasporti del senatore Antonio Gentile. Ma le polemiche sulla sua squadra di sottosegretari non sono finite. A fare scandalo oltre alla nomina di Antonio Gentile di Nuovo Centrodestra, c’è anche quella di Francesca Barracciu, nominata al ministero della Cultura.
Il primo sarebbe coinvolto in un’inchiesta di cui oggi la procura di Cosenza ha confermato l’esistenza, senza tuttavia confermare l’elenco degli indagati, sul caso di censura al quotidiano L’Ora della Calabria. Il giornale avrebbe mandato in pubblicazione la notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati del figlio del sottosegretario, Andrea Gentile, al centro di un’inchiesta sull’azienda sanitaria provinciale del capoluogo calabrese. Lo stampatore de L’Ora della Calabria, secondo il resoconto del direttore Luciano Regolo, avrebbe cercato di dissuaderlo dalla pubblicazione proponendosi come mediatore della famiglia Gentile. Il giornale non andò in edicola per un guasto alla macchina tipografica.
Contro il sottosegretario sul blog di Beppe Grillo era stata lanciata una petizione per chiederne la revoca oltre all’ipotesi di presentazione da parte del M5S di una mozione di sfiducia che ormai decade. Un coro che comunque trova sponde anche in altri partiti e non solo dell’opposizione. Ilaria Tinagli, deputato di Scelta Civica, che nel governo conta sulla presenza del segretario politico, il ministro della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini, chiede che Renzi sia “rigoroso” esattamente come lo era stato quando al governo c’era il premier Letta chiedendo prima le dimissioni della ministra della Giustizia, Anna Maria Cancellieri e dopo di quella dell’agricoltura, Nunzia De Girolamo.
La stessa precisione, la Tinagli la chiede anche su un altro caso imbarazzante che in queste ore riguarda la nomina dei sottosegretari. E stavolta riguarda casa Pd: si tratta di Francesca Barracciu, già candidata per le elezioni regionali in Sardegna, “costretta” al ritiro per l’inchiesta sull’uso dei fondi ai gruppi regionali di cui deve dare spiegazioni alla Procura. “Mi aspetto che sul caso Barracciu faccia la stessa chiarezza, perché al di là delle discettazioni su quale illecito sia più grave, entrambi i casi mi paiono imbarazzanti”.
Le prime dimissioni, quindi, sono incassate. Adesso si attende di capire cosa farà la sottosegretaria alla cultura, protagonista anche di uno scivolone su twitter. A un follower che le chiedeva quali deleghe avesse ottenuto, ha risposto con un laconico “non so, devo verificare”.