Cresce la tensione a Niscemi dove è in corso la manifestazione dei No Muos, contro il sistema satellitare Usa. Alcuni scontri si sono verificati davanti al Cancello 1 della base dove le forze dell’ordine si sono schierate in assetto antisommossa. Nel corso dei tafferugli un poliziotto è rimasto lievemente ferito al volto.
Il poliziotto ferito al volto ha riportato una frattura al setto nasale. Negli scontri con la polizia è rimasta coinvolta anche una ragazza, Valeria Cimò, attivista di Palermo, che ha riportato contusioni ed escoriazioni al collo e al viso. I manifestanti dopo i tafferugli con le forze dell’ordine hanno raggiunto il luogo in cui invasero la base lo scorso 9 agosto. Questa volta, però, la recinzione non è stata divelta e la marcia contro il Muos si è conclusa con un sit-in nel corso del quale gli attivisti hanno continuato ad intonare slogan contro gli americani.
I No Muos sono arrivati da tutta la Sicilia per la mobilitazione contro il sistema di difesa satellitare americano. Un lungo serpentone colorato di 2000 persone con bandiere, striscioni, cartelli e tamburi a dato vita a Niscemi ad una nuova manifestazione popolare di protesta contro il Muos il sistema di comunicazione satellitare ad altissima frequenza contestato per i suoi campi magnetici ritenuti pericolosi alla salute. Una ventina i pullman giunti con uomini donne e bambini da ogni parte della Sicilia e persino da Lampedusa. Imponente lo spiegamento di forze dell’ordine.
Il comitato di Niscemi aveva presentato una richiesta con delle variazioni al percorso, per vedere gli impianti del Muos, ma la questura ha detto no. “Da Lampedusa a Niscemi diritti veri non cimiteri” dice uno striscione dei lampedusani. “Smilitarizziamo la Sughereta” scrivono i No Muos niscemesi. I tempi della manifestazione si arricchiscono poi di contenuti con i movimenti pacifisti (tra i dimostranti anche due monaci buddisti) gli autonomi e gli schieramenti politici extraparlamentari. “Ci volete schiavi, ci avrete ribelli” si legge in un cartello. Poi le esortazioni ad annullare la scheda alle prossime elezioni europee per dire “No al Muos, no alla mafia e ai politici corrotti”, oppure l’invito a incatenarsi alle esattorie della Serit il 17 marzo a Palermo.
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