Il pentito Francesco Di Carlo ha iniziato a deporre al processo sulla trattativa Stato-mafia in corso a Palermo e ha giustificato il fatto di avere rivelato solo a gennaio la presunta vicinanza ai Servizi segreti dell’ex questore Arnaldo La Barbera con queste motivazioni: “Vedo che ora si vogliono mettere le cose a posto. Sono state riaperte le indagini a Caltanissetta, anche a Palermo si va avanti. Per questo ho deciso di parlare di tutto quel che so”.
La Barbera è un investigatore che indagò sulle stragi del 92, morto nel 2002. Di Carlo ha parlato di due incontri con un altro 007 di cui ha fatto solo il nome di battesimo – Giovanni – mentre era detenuto in Inghilterra. A uno di questi incontri avrebbe partecipato anche La Barbera. Giovanni avrebbe detto a Di Carlo che alcuni politici e pezzi grossi dell’Arma erano preoccupati e infastiditi delle iniziative del giudice Giovanni Falcone in merito alla creazione della Procura nazionale antimafia. “Da quando è andato a Roma è diventato più pericoloso” avrebbe detto lo 007 al pentito.