Se c’è una cosa che ho capito durante questo Festival di Sanremo è che a tutti, mentre indossiamo il pigiama sul divano, e magari ci stiamo consolando con un pezzo di cioccolato, piace criticare.
Ma che vestito si è messa, si è rifatta sicuro qualcosa, ma quanto è ingrassata, perché canta con gli occhiali da sole, come si fa a scegliere una cravatta verde, e così via senza fine.
Prima quantomeno i commenti erano circoscritti al salone di casa, al massimo alla tavolata con gli amici, dal parrucchiere o al bar. Adesso, la cattiveria, perché in alcuni casi proprio di questo di tratta, è diventata 2.0.
Twitter, Facebook, Instagram sono diventati i luoghi più amati per sparare sentenze, per muovere le critiche più aspre, e nella maggior parte dei casi per niente costruttive. Sanremo per questo, presta benissimo il fianco. Sul palco chi si esibisce verrà giudicato per la canzone solo dopo aver fatto una radiografia completa al look, ai capelli, alle forme, al rossetto sui denti.
Anche la vincitrice di questa edizione, Arisa, ha scatenato migliaia di commenti: l’oggetto della discussione è stato una sua presunta gravidanza.
“Forse il Festival è in replica, ed è la Bertè con il pancione finto”; “Arisa è incinta? Sembra abbia un principio di pancione” o “Non può essere che abbia solo dimenticato la pancera” sono solo alcuni dei commenti che sono circolati in rete. Ma niente paura la cantante, Rosalba Pippa all’anagrafe, smentisce di essere in dolce attesa a Vanityfair.
Anche se un pensierino ce l’ha fatto e sa già come sarà la sua bambina: “Capelli castano chiaro, boccoli, tipo Shirley Temple. Le metterò scarpette di vernice rossa e vestitini gialli con i gelati disegnati”. Ecco appunto. Poi come si fa a non prendere il cellulare e scrivere un tweet?