Papa Francesco è tornato questa mattina nella Basilica Vaticana per la concelebrazione eucaristica con i 18 cardinali creati nel Concistoro di ieri.
“Il cardinale entra nella Chiesa di Roma, non entra in una corte”. Il Pontefice ha pronunciato parole molto forti e chiare sulla necessità di un cambio di passo nella Chiesa. “Evitiamo tutti e aiutiamoci a vicenda – ha detto Francesco – ad evitare abitudini e comportamenti di corte: intrighi,chiacchiere, cordate, favoritismi, preferenze. Il nostro linguaggio sia quello del Vangelo: ‘sì, sì; no, no’; i nostri atteggiamenti quelli delle Beatitudini, e la nostra via quella della santità”.
I nuovi cardinali debbono “lasciarsi guidare dallo Spirito di Cristo, che ha sacrificato se stesso sulla croce”, divenendo i ‘canali’ in cui scorre la sua carità”. Lo ha chiesto Francesco ai 18 nuovi cardinali con i quali ha concelebrato oggi in San Pietro. “Questo – ha spiegato – è l’atteggiamento, questa è la condotta di un cardinale”.
“Cari fratelli cardinali – ha concluso Bergoglio – rimaniamo uniti in Cristo e tra di noi! Vi chiedo di starmi vicino, con la preghiera, il consiglio, la collaborazione. E tutti voi, vescovi, presbiteri, diaconi, persone consacrate e laici, unitevi nell’invocazione dello Spirito Santo, affinchéil Collegio dei Cardinali sia sempre più ardente di carità pastorale, più pieno di santità, per servire il Vangelo e aiutare la Chiesa a irradiare nel mondo l’amore di Cristo”.
“Gesù non è venuto a insegnarci le buone maniere, maniere da salotto!”. Lo ha ricordato Papa Francesco nell’omelia della messa celebrata oggi con i nuovi cardinali in San Pietro. “Per questo – ha spiegato – non c’era bisogno che scendesse dal Cielo e morisse sulla croce”. Secondo Francesco, “Gesù chiede di amare chi non lo merita, senza contraccambio, per colmare i vuoti d’amore che ci sono nei cuori, nelle relazioni umane, nelle famiglie, nelle comunità, nel mondo”.