Nei giorni tra Natale e Capodanno Palermo ha dovuto fronteggiare l’ennesima emergenza rifiuti. Diverse tonnellate di spazzatura si sono accumulate per strada a causa del fermo del servizio di raccolta. Ora 157 i dipendenti della Rap, società che gestisce il servizio di raccolta rifiuti per il Comune di Palermo, risultano indagati. Sono accusati di interruzione di pubblico servizio e inquinamento ambientale.
Secondo quanto scrive oggi il Giornale di Sicilia, i magistrati e gli investigatori del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri che indagano sull’episodio, starebbero seguendo una pista precisa: i lavoratori avrebbero deliberatamente mandato in tilt il sistema di raccolta della spazzatura in città. Quasi tutti assenti dal lavoro in quei giorni: molti ufficialmente per malattia, altri usufruendo di permessi richiesti in virtù delle più disparate motivazioni: volontariato, ragioni sindacali, donazione di sangue.
L’inchiesta per inquinamento ambientale era stata aperta a carico di ignoti il 2 gennaio scorso. In Procura era arrivato persino il sindaco Orlando, sentito come persona informata dei fatti, così come il presidente della Rap. Il primo cittadino aveva parlato di “vergognosa e ingiustificata assenza dal posto di lavoro” e aveva istituito una task force per comprendere le ragioni di quanto accaduto.
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