Il congresso nazionale dell’Udc, all’auditorium della Conciliazione a Roma, non poteva svolgersi in un momento più concitato di questo. Mentre al Nazareno il premier incaricato perfeziona gli ultimi dettagli della squadra di governo prima di presentarsi al Quirinale nel pomeriggio di oggi e comunicare la lista dei ministri, il partito di Pierferdinando Casini – che nelle scorse settimane nel mezzo del dibattito sull’Italicum aveva fatto un balzo avanti annunciando il rientro della formazione centrista nell’area di destra – si trova in una posizione scomoda.
Fa parte della maggioranza che ha appoggiato Enrico Letta e che sosterrà Renzi, anche se appare improbabile la riconferma del siciliano Gianpiero D’Alia alla Pubblica amministrazione, e non è ancora transitato nell’opposizione di Forza Italia. Anzi si vocifera che il leader Casini, visto l’impasse che vive il governo e l’attività parlamentare, sia pronto ad un passo indietro e a rinnegare l’abbraccio col Cavaliere.
E la presenza, a sorpresa, al congresso cominciato oggi e che si chiuderà domenica con l’elezione del nuovo segretario nazionale (la sfida è fra il siciliano D’Alia e il veneto De Poli), di Angelino Alfano in platea è una conferma in questa direzione. Udc e Ncd preparano il terreno per la lista unica per le elezioni europee che si terranno a maggio sperimentando così una possibile formazione partitica che potrebbe unificarsi anche nelle due Camere del Parlamento italiano.