L’Ocse chiede all’Italia di ridurre la dualità nel mercato del lavoro riducendo la dualità tra le fasce di lavoratori più tutelati e quelli privi di garanzia garantendo la costruzione di una rete sociale universale. La raccomandazione al nostro Paese è contenutanell’aggiornamento del rapporto 2014 Going for growth.
“Nel caso dell’Italia, riforme del mercato del lavoro tese a ridurre la dualità – sottolinea l’Ocse – in particolare la piena applicazione di una rete di sicurezza sociale universale, un migliore formazione professionale e un sostegno per i programmi di apprendistato, potrebbero ridurre le disparità nei redditi”. Le medesime raccomandazioni erano state fatte nel precedente rapporto, quando si chiedeva all’Italia di “riequilibrare la protezione spostandola dal mantenimento del posto di lavoro al reddito, diminuendo la tutela a favore di alcune categorie contrattuali e migliorando la rete di sicurezza sociale; migliorare l’equità e l’efficienza nell’educazione; migliorare l’efficienza del sistema fiscale attraverso la semplificazione, la lotta all’evasione e, quando lo stato dei conti lo permetterà, riducendo il cuneo fiscale sui redditi da lavoro bassi; ridurre gli ostacoli alla concorrenza rafforzando l’applicazione delle leggi – si legge ancora nel rapporto – riducendo l’azionariato pubblico e accelerando i tempi della giustizia civile e, infine, ridurre i rischi di disoccupazione di lungo periodo e accelerare il ritorno sul mercato del lavoro attuando politiche attive”.
L’organizzazione di Parigi chiede che tra le principali riforme rientrino nuove autorità per le industrie delle reti, un aumento e consolidamento dei poteri dell’organo Antitrust e la liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali. Ma anche sul profilo del diritto privato l’Ocse chiede all’Italia “l’obbligo di conciliazione per le cause legali di lavoro e il sussidio di disoccupazione universale, che partirà entro il 2017”.