Le casse dell’Assemblea regionale siciliana sono a secco e i deputati puntano il dito sul Movimento 5 Stelle e i suoi collaboratori “esterni”. Ma i grillini non ci stanno e contrattaccano: “L’Ars – dice Matteo Mangiacavallo, sapeva che c’erano i contratti degli esterni del nostro gruppo da pagare, allora ci chiediamo: perché non hanno messo queste cifre nel bilancio di previsione? O è stata negligenza, o un deliberato attacco nei nostri confronti: in entrambi i casi è una cosa gravissima”.
Al Gruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo dei Normanni, tra l’altro, rivendicano tutti i soldi pubblici che hanno fatto risparmiare al Parlamento dei siciliani. “Nell’esercizio passato – prosegue Mangiacavallo – abbiamo rinunciato a più di un milione di euro di rimborsi elettorali, ai fondi per i portaborse, ai rimborsi per il trasporto su gomma e alle indennità per le cariche funzionali. Nel Bilancio passato l’Ars ha accantonato quasi 600 mila euro. Duecento mila euro in più di quelli che adesso servono per pagare i nostri collaboratori”.
Nel Bilancio dell’Ars, i fondi per le funzioni dei gruppi ammontano circa a nove milioni di euro. “Il nostro gruppo – aggiunge il parlamentare regionale – ne spende soltanto 900 mila, poco più del 10 per cento. Eppure il Movimento 5 Stelle rappresenta il 15 per cento dei siciliani”.
Provocati sulla possibilità di “vergognarsi” per il fatto di essere il gruppo con il maggior numero di collaboratori esterni, nonostante tutti i loro intenti sui tagli alla spesa pubblica, Mangiacavallo taglia corto: “Avevamo bisogno di gente in gamba e di cui fidarci, che sapesse produrre atti legislativi come serve a noi”.