L’assessore regionale alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, ha annunciato all’Ars la firma dei decreti per la nomina dei nuovi commissari delle Province, di fatto prorogando fino a giugno il mandato degli attuali commissari. Una decisione che ha scatenato la protesta di numerosi esponenti dei partiti di opposizione che ritengono non legittima questa decisione del Governo e che ha “spiazzato” anche il presidente dell’Ars Ardizzone che ha chiesto chiarimenti alla Valenti.
In pratica, la delibera è stata discussa in una riunione di giunta. Poi l’Assemblea ha ripreso la discussione sul ddl Province sapendo di dover arrivare al più presto al voto.
Secondo l’assessore alle Autonomie, però, l’Ars ha tempo fino al 15 aprile per definire la riforma delle Province, vale a dire 60 giorni prima del termine ultimo per le eventuali elezioni per il rinnovo degli enti nel caso in cui il Parlamento non dovesse approvare il disegno di legge che istituisce i Liberi consorzi. Valenti ha spiegato la procedura in aula, comunicando la firma dei nuovi decreti di nomina dei commissari delle Province.
“Non potevamo lasciare le Province senza guida, poiché i commissari erano scaduti il 15 febbraio. Le nuove nomine – ha aggiunto l’assessore – sono state varate per coprire il tempo fino al 30 giugno, ultima data utile per gli eventuali ballottaggi nel caso in cui la riforma delle Province non dovesse essere approvata dall’aula e si tornasse al voto”.
“In questo modo – ha proseguito Valenti – dotiamo le Province di una guida e lasciamo all’aula la serenità per potere approvare la legge nei tempi necessari”. L’assessore ha motivato la scelta della giunta, riunita stamani da Crocetta: “Per i comizi elettorali abbiamo un lasso di tempo che va dal 20 febbraio al 15 aprile, per potere andare alle elezioni, in questo caso l’ultima data utile è il 15 giugno con l’eventuale ballottaggio il 30 giugno e la legge da’ 60 giorni di tempo per la firma del decreto. Quindi l’aula ha tempo fino al 15 aprile per potere definire la riforma”.
Secondo il capogruppo della Lm-verso Fi, Santi Formica, estremamente polemico sulla decisione della Giunta, “i commissari delle Province non sono presidenti di società partecipate. Quelli sono i rappresentanti legali di un ente locale. In virtù di quale legge il governo può nominare nuovi commissari? Se prima non indice le elezioni non può nominare i commissari. Siamo nella totale illegalità”.