Il boss della mafia rurale nella piana di Catania ha un nome e cognome: si chiama Tina Balsamo, moglie in carriera criminale dell’ergastolano Orazio Privitera, detto ‘u lisciu’, esponente di spicco della cosca Cappello, uomo d’onore con solidi contati con la mafia palermitana e con Matteo Messina Denaro, da anni sottoposto al 41 bis.
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Col marito quasi impossibilitato a dettare le linea guida del suo gruppo mafioso era Agata Balsamo, meglio conosciuta come Tina, a condurre per mano il gruppo, Non solo: a decidere strategie, ad usare la violenza nel caso ce ne fosse stato bisogno.
Il ruolo di primissimo piano di Tina Balsamo emerge dall’inchiesta della Dia che assieme alla Bka tedesca hanno assicurato alla giustizia 25 persone, 16 in carcere, 8 ai domiciliari uno notificato in carcere, due gli irreperibili, sono tutti accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, traffico di stupefacenti, porto illegale di armi da fuoco, intestazione fittizia di beni e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.