Il presidente del Senato Piero Grasso è arrivato al Quirinale per incontrarsi con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e dare cosi’ avvio alle consultazioni per la formazione del nuovo governo.
Il Quirinale in una nota spiega che le dimissioni del presidente Letta “conseguono necessariamente al deliberato assunto ieri – in forma pubblica e con l’espresso consenso dei presidenti dei rispettivi gruppi parlamentari – dalla direzione del partito democratico a favore di un mutamento della compagine governativa”.
Dopo il voto della direzione del Pd “il Presidente del Consiglio Enrico Letta ritiene che un formale passaggio parlamentare non potrebbe offrire elementi tali da indurlo a soprassedere dalle dimissioni, anche perché egli non sarebbe comunque disponibile a presiedere governi sostenuti da ipotetiche maggioranze diverse”. Lo fa sapere un comunicato del Quirinale.
Così “le consultazioni inizieranno oggi pomeriggio e si concluderanno nella giornata di domani”. Lo si legge in un comunicato della Presidenza della Repubblica. “Il Presidente della Repubblica svolgerà nel più breve tempo possibile le consultazioni dei Gruppi parlamentari al fine di avviare la complessa fase successiva che dovrà condurre a una efficace soluzione della crisi, quanto mai opportuna nella delicata fase economica che il paese attraversa e per affrontare al più presto l’esame della nuova legge elettorale e delle riforme istituzionali ritenute più urgenti”, aggiunge il comunicato.
Enrico Letta ha appena lasciato il Quirinale dopo aver consegnato le sue dimissioni da presidente del Consiglio nelle mani di Giorgio Napolitano. L’incontro tra i due è durato circa 40 minuti.
“Al #Quirinale a rassegnare le dimissioni al Capo dello Stato. Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato.”Ogni giorno come se fosse l’ultimo”. È l’ultimo tweet da presidente del Consiglio di Enrico Letta. Il commiato dell’ormai ex premier è affidato al suo profilo twitter.
Al #Quirinale a rassegnare le dimissioni al Capo dello Stato.Grazie a tutti quelli che mi hanno aiutato.”Ogni giorno come se fosse l’ultimo”
— Enrico Letta (@EnricoLetta) 14 Febbraio 2014
Nel suo ultimo giorno da presidente del Consiglio Letta non rinuncia all’ultima riunione convocata a palazzo Chigi con la sua squadra di ministri, all’ultima riunione sul caso marò e pure a una convocazione del Comitato interministeriale per la programmazione economica.
L’orario, inizialmente fissato per le 16, è stato anticipato per permettere al Capo dello Stato di iniziare subito le consultazioni. “Sfiduciato” dalla direzione del Pd il premier aveva cercato in tutti i modi di non arrivare a questo passo, proponendo il suo “Impegno per l’Italia”, ma non c’è stato niente da fare.
Intanto il M5s non andrà alle consultazioni al Quirinale. Lo ha deciso l’assemblea dei deputati del Movimento. I voti contrari alle consultazioni sono stati 62, 17 i favorevoli e 6 gli astenuti. La decisione di non fare un passaggio parlamentare della crisi “dimostra e conferma che Giorgio Napolitano non è garante delle istituzioni”. Lo affermano i due capigruppo M5S di Camera e Senato, Federico D’Inca’ e Maurizio Santangelo. “Questo è l’ultimo atto di Napolitano, il suo canto del cigno – dice D’Inca’ – è l’ennesima decisione presa dal capo dello Stato di sua volontà, un grande inciucio dei partiti: dopo Monti e Letta, c’è Renzi”.
L’invito rivolto al Colle dal M5s a non fare le consultazioni, viene ripreso anche da Roberto Maroni, presidente leghista della Regione Lombardia: “Questa volta sono d’accordo con Beppe Grillo. Queste consultazioni sono inutili e, se fossi il segretario della Lega, non andrei al Quirinale”.
Matteo Renzi è “impegnato come europeo” e ha “un profondo interesse per il processo di integrazione europea”. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue, Jose’ Manuel Barroso, dicendo di avere incontrato il futuro capo del governo italiano “in diverse occasioni”. Barroso, che non ha voluto commentare “il processo democratico interno in Italia”, ha ricordato che “in generale la posizione italiana è sempre molto leale” rispetto al progetto europeo”. In ogni caso, ha ribadito, l’Ue resta “fiduciosa nel fatto che l’Italia continuerà con le riforme strutturali e gli sforzi di consolidamento dei conti pubblici”.
I presidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, sono usciti dall’incontro con il presidente Napolitano senza rilasciare dichiarazioni. Dal gruppo misto, invece, confermato il No per bocca di Loredana De Petris, che rappresenta anche il punto di vista di Sel.
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