“I governi nazionale e regionale devono sentire il dovere politico e morale di sanare la ferita aperta nell’economia dell’Isola e nella società termitana, dall’abbandono di Fiat”. Lo afferma sullo stabilimento di Termini Imerese il segretario regionale della Cisl, Maurizio Bernava, che invita il ministro del Lavoro, “con atto speciale”, a mantenere “a tutti i lavoratori del comprensorio il sostegno al reddito fino a quando la riconversione del territorio non sarà cosa fatta”.
“Dal disimpegno di Fiat – sottolinea Bernava – sono passati quattro anni durante i quali Palermo e Roma avrebbero dovuto fare di più per riconvertire l’area “con incentivazioni e misure straordinarie: il governo nazionale cercando seriamente sul mercato interno e internazionale investimenti e investitori; quello regionale attraverso la definizione puntuale degli indirizzi di politica industriale dell’accordo di programma, a cui sono destinate ingenti risorse Ue”.
“Ma – osserva il segretario della Cisl Sicilia – nulla è successo e Termini rischia la desertificazione industriale e il dramma economico e sociale scaturito dall’abbandono della casa torinese sancisce il fallimento dell’azione dei governi regionale e nazionale, caratterizzati da annunci andati a vuoto. E mostra le superficiali promesse da paese dei balocchi che finora ci hanno raccontato”. “Ma il prezzo di quelle favole – conclude Bernava – non possono pagarlo i lavoratori e la comunità. Per questo la Cisl chiede al ministro del Lavoro un atto speciale che mantenga il sostegno al reddito fino alla piena riconversione”.