Il premier Enrico Letta non andrà alla Direzione del Pd. “Si decida con serenità”, ha detto e ha annunciato che attenderà il responso sul governo da Palazzo Chigi. Si parla già di resa dei conti tra Letta e Renzi. Quella che si svolgerà alla direzione del Pd rappresenterà le sorti del Paese nel prossimi mesi. Ma già le prime complicazioni iniziano a manifestarsi e l’auspicata, da alcuni, staffetta tra Renzi e Letta potrebbe avere preso già forma. Secondo alcune fonti parlamentari, infatti, questa mattina Lorenzo Guerin, portavoce della segreteria dei democratici, insieme al capogruppo Zanda, avrebbero offerto al primo ministro il dicastero dell’Economia. Una notizia che è durata un battito d’ali, infatti è arrivata immediata una smentita attraverso una nota dell’ufficio stampa di via del Nazzareno. Riportando così l’attenzione sulla direzione del pomeriggio.
Al grande punto di svolta mancano quindi poche ore. Il futuro del governo del Paese sarà deciso in casa Pd dalle 15 di questo pomeriggio. “Le dimissioni non si danno per dicerie – spiega il premier Enrico Letta – e manovre di palazzo”, erano queste le parole di Letta presentando il suo programma di governo e chiedendo a tutta la maggioranza di basarsi su quello.
La sfida lanciata dal primo ministro al sindaco di Firenze è chiara, l’invito lo è altrettanto: “Dica (Renzi, ndr) cosa vuole”. Insomma, i toni si accendono con il passare delle ore. “Quello che devo dire, lo dirò domani in direzione. In streaming, a viso aperto”, Matteo Renzi lapidario ieri su Twitter ha commentato così le ultime vicende a poche ore dall’incontro in direzione.
Commenti forti sulla vicenda, tutta interna al Partito democratico, arrivano anche dalla minoranza interna. “Lo scontro fra Letta e Renzi – secondo Pippo Civati – assomiglia ad uno scontro di potere, la direzione di domani rischia di trasformarsi in un western”. La segreteria è pronta però a mediare e lo fa con le parole di Lorenzo Guerini “non ci sarà alcun duello o showdown. La direzione delibererà serenamente”.
Ma dalla maggioranza di governo fuori dalle fila per il Pd arrivano tiepidi segnali: nessuno sembra schierarsi. In attesa dell’esito del duello in casa democratica Angelino Alfano, così come Scelta civica e Popolari per l’Italia, non si sbilancia. Dalle opposizioni arriva la forte contrarietà ad un eventuale governo con il nuovo centro destra sa parte di Sel. Anche Confindustria, attraverso le parole del presidente Squinzi, non sembra sbilanciarsi, ma un giudizio chiaro degli industriali sembra emergere: “E’ stata fatta una buona analisi ma non sono state date le risposte che ci aspettavamo”.
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