Il disegno di legge sui Liberi consorzi – comunemente indicato come riforma delle Province – passa lo scoglio della pregiudiziale di incostituzionalità sollevata dal capogruppo della Lista Musumeci-verso Forza Italia, Santi Formica. L’Assemblea ha respinto la pregiudiziale, votata per alzata e seduta.
A favore della pregiudiziale erano intervenuti Vincenzo Vinciullo (Pdl-Ncd) e Gino Ioppolo (Lm-verso Fi) mettendo in guardia il governo Crocetta dalla scure del commissario dello Stato ritenuta “certa” da parte di pezzi dell’opposizione.
Subito dopo però è scoppiata la bagarre. Tredici deputati, richiamandosi all’articolo 101 del regolamento parlamentare, hanno chiesto la ‘sospensiva’, procedura che se fosse stata messa ai voti e approvata dall’aula avrebbe “affossato” la riforma delle Province.
Il vice presidente di turno, Salvo Pogliese, in un primo momento, aveva accolto la richiesta di sospensiva e stava avviando la procedura prima di metterla ai voti, ma prima il presidente della commissione Affari istituzionali Cracolici e poi il capogruppo del Pd Gucciardi hanno definito il richiamo al regolamento un “blitz” al cospetto della decisione assunta dai capigruppo di concludere questa sera la discussione generale sulla riforma e rinviare a domani l’esame dell’articolato.
Cracolici e Gucciardi hanno quindi avvertito la Presidenza “di non prestarsi a blitz” invitandola a convocare immediatamente i capigruppo e a informare il presidente Giovanni Ardizzone: richiesta accolta da Pogliese che, dopo aver sostenuto comunque la legittimità della richiesta di sospensiva, ha interrotto i lavori convocando i capigruppo. Poi, al termine della riunione, è stato comunicato il rinvio della seduta a domani, giovedì, alle 16.
Prima del voto, l’assessore alle Autonomie Patrizia Valenti ha illustrato all’aula gli emendamenti del governo che modificano in gran parte il testo esitato dalla commissione Affari istituzionali.
Il termine per i sub emendamenti è fissato per le 12 di giovedì 13 febbraio.
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