Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, non parteciperà al vertice di maggioranza in programma nella sede del Partito democratico convocato per trovare l’intesa sulla riforma delle Province che domani sarà discussa dal Parlamento siciliano che ha tempo fino a venerdì prossimo per approvare il testo, altrimenti scatteranno i termini per i comizi elettorali e si tornerà al voto per il rinnovo degli enti, attualmente commissariati.
“Da due giorni sono a letto con la febbre, spero di riprendermi in modo da essere presente in aula domani”, dice all’Ansa il presidente della Regione. “La maggioranza sa cosa fare”, si limita a dire rispetto all’incontro al quale dovrebbero partecipare il ministro Gianpiero D’Alia per l’Udc, Davide Faraone per il Pd, i capigruppo all’Assemblea siciliana di Megafono, Democratici e riformisti e Articolo 4, oltre al presidente della commissione Affari istituzionali dell’Ars, Antonello Cracolici.
Ufficialmente la febbre impedisce al governatore di raggiungere la Capitale. Ma i malevoli non fanno mancare doppie o triple interpretazioni: Crocetta non vuole finire impallinato dai colleghi di partito e dagli attori della coalizione che gli contestano, in primis, un disegno di legge di riforma che non piace a nessuno. In ogni caso, la notizia ulteriore è che l’appuntamento resta fissato.
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