La nomina di Salvatore Cirignotta come manager dell’Asp di Palermo era stata voluta, a sorpresa, nel 2009 dall’assessore Massimo Russo. Li univa la toga di magistrato: Russo era stato pm a Palermo e poi assegnato al ministero della Giustizia, Cirignotta aveva svolto le funzioni di giudice del lavoro. Originario di Vittoria (Ragusa), 59 anni, Cirignotta era stato riconfermato nel 2011 dal governo regionale guidato da Raffaele Lombardo, con Russo assessore alla salute, e nel 2012 dal governatore Rosario Crocetta.
La sua nomina era stata presentata come “tecnica” ma nel curriculum dell’ex magistrato sono affiorati rapporti trasversali con la politica – dal Pdl al Pd – e amicizie con esponenti dell’Udc tra cui Lorenzo Cesa e dell’Mpa di Raffaele Lombardo. Il suo primo incarico nella sanità risale al 2000 quando aveva chiesto l’aspettativa come magistrato a Roma per assumere il ruolo di capo dell’Asl di Latina. Era stato nominato dalla giunta guidata da Francesco Storace che successivamente gli aveva affidato l’incarico di direttore del Dipartimento sociale della Regione Lazio e di commissario straordinario di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. Nel 2006 Cirignotta rientrò in magistratura.
Ma tre anni dopo l’ex collega Massimo Russo lo propose alla guida dell’Asp di Palermo, la più grande del Mezzogiorno. Sin dall’inizio Cirignotta diede un piglio decisionista al suo mandato. Oltre a rivoltare gli assetti della sanità palermitana decisi dal suo predecessore Salvatore Iacolino, divenuto intanto europarlamentare del Pdl, denunciò lo scandalo delle false determine di pagamento (una truffa di oltre due milioni) e trasferì gli impiegati degli uffici coinvolti. Subito dopo ricevette un’intimidazione: una busta con due proiettili recapitata negli uffici della Asp in via Cusmano. Il mondo politico si schierò al suo fianco.
E nel 2012 appoggiò la sua nomina ad interim anche dell’Asp di Ragusa. Con il passaggio da Lombardo a Crocetta per Cirignotta è cominciata una rapida fase declinante culminata all’inizio del 2013 con la sua rimozione da ogni incarico e la denuncia per l’appalto da 50 mila euro dei pannoloni che ora ha provocato il suo arresto.