Cristina di Borbone, l’infanta di Spagna, la secondogenita del re Juan Carlos, è davanti ai giudici di Palma di Maiorca per rispondere dell’accusa di frode fiscale. Una bella botta per la famiglia reale che non si era mai presentata in un tribunale per rispondere di accuse penali. Al centro della vicenda l’impresa Aizoon, gestita dall’Infanta e dal marito Inaki Urdangarìn. Attraverso la società Cristina di Borbone avrebbe fatto spese personali da capogiro: dall’acquisto di un servizio da tavola da oltre 1.700 euro a corsi di ballo a domicilio e ancora feste in famiglia.
Il grande “nemico” è il magistrato Juan Casto, andaluso di 68 anni che non ama stare al centro dell’attenzione: è stato lui a scoperchiare il vaso di Pandora del “caso Noos”. Con un’ordinanza di 227 pagine, il magistrato ha cancellato in un solo colpo l’immagine perfetta di Cristina, la settimana in linea di successione alla corona: da duchessa brillante, ambasciatrice Onu, atleta olimpica, madre e moglie perfetto a protagonista di una scandalo.
Gli occhi di tutto il mondo sono puntati adesso su Palma di Maiorca. La famiglia reale tace ma ci sarà molto di cui parlare sui giornali internazionali. Il tribunale per l’occasione è blindato: 300 poliziotti e un elicottero sorvegliano il perimetro e tengono lontani fotografi e manifestanti anti-monarchici.