Il crollo della palazzina a Piazza Garraffello ha scoperchiato il vaso di Pandora che racchiude il problema del centro storico di Palermo: palazzi pericolanti che da anni non vengono messi in sicurezza. Per Legambiente questa è “l’ennesima conferma di questo dato incontrovertibile. Ancora oggi il centro di Palermo necessita di politiche e attenzioni molto specifiche e particolari che difficilmente potranno attuarsi disperdendo competenze e responsabilità in un ambito più ampio come quello della pianificazione generale della città”.
Una denuncia forte e chiara quella dell’associazione ambientalista. Il presidente di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana, punta il dito contro l’amministrazione: “La scelta del Comune di Palermo di non riconoscere più lo stato d’eccezione per il centro storico – stato che aveva motivato negli anni precedenti una specifica delega assessoriale e la costituzione di un ufficio speciale – ci ha lasciati molto perplessi”.
“Se è vero che una parte rilevante della sua superficie è stata riqualificata”, spiega Fontana “Rimane ancora da recuperare molta parte dell’edilizia minore che si trova in condizioni di degrado tanto elevate da risultare, tra l’altro, estremamente pericolosa”.
Intanto ieri si è scatenato il caos in Vucciria dopo la decisione di chiudere gli accessi a Piazza Garraffello innalzando dei muri. L’assessore comunale al centro storico Agata Bazzi ha chiarito che fino a quando non saranno effettuati i lavori di messa in sicurezza la Vucciria non sarà accessibile ma i gestori dei locali e i commercianti della zona non ci stanno. Si prospettano giorni di tensione nel centro di Palermo.