Il Comune di Palermo ha deciso di chiudere la Vucciria: un’ordinanza della magistratura ha imposto il transennamento della piazza e il blocco della circolazione. Per scongiurare possibili pericoli, dopo il crollo della palazzina a piazza Garraffello, degli operai hanno chiuso le strade che garantiscono l’accesso con dei muri. Un episodio che sta scatenando fortissima tensione: già stamattina l’assessore comunale al centro storico Agata Bazzi ha discusso con i proprietari dei locali della zona.
La movida palermitana si concentra proprio a Piazza Garraffello: “Fino a quando non si fanno i lavori di messa in sicurezza qui deve stare chiuso”, è l’ordine della Bazzi, che ha le mani legate dall’ordinanza. La gente della Vucciria però non ci sta e ha una sola richiesta: “Questo weekend dobbiamo lavorare, la Vucciria deve restare aperta”. A supportare i gestori dei locali il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli, che prova a fare da ponte tra l’amministrazione e i cittadini: “Credo che le due arterie che confluiscono da Corso Vittorio Emanuele possano rimanere aperte, permettendo così ai locali di lavorare. Andrebbe transennata la parte del crollo: gli altri palazzi erano già stati messi in sicurezza”.
Intanto però i muri sono stati issati e la tensione è alle stelle. La Bazzi ha più volte spiegato che gli edifici sono pericolanti: “Da lunedì apriamo il cantiere e sistemiamo tutto. Per adesso non si può riaprire nulla: se entra un picciotto di notte e succede qualcosa non possiamo permettercelo”.
“È necessario che i proprietari degli immobili si rendano finalmente conto che non è tollerabile lo stato di abbandono di proprietà private, che pongono a rischio l’incolumità della cittadinanza”. Lo afferma il sindaco Leoluca Orlando, all’indomani del crollo del palazzo alla Vucciria. Orlando questa mattina nel corso della giunta comunale, ha sollecitato l’assessore al Territorio Agata Bazzi a “porre in essere le ordinanze di messa in sicurezza degli edifici pericolanti del centro storico, disponendo le opere a carico dei proprietari e provvedendo, in danno agli stessi, agli interventi necessari in caso di mancata ottemperanza alle ordinanze emesse”.
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