Resta a Palermo il processo all’ex ministro Calogero Mannino accusato di minaccia a corpo politico dello Stato davanti al Gup Marina Pitruzzella. Il procedimento, che si celebra con rito abbreviato, è uno stralcio di quello in corso di fronte alla Corte di Assise che vede imputati boss, politici, ex ufficiali dell’arma e il figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo Massimo Ciancimino e che ha ad oggetto la cosiddetta trattativa Stato-mafia.
Il Gup ha respinto le istanze dei legali di Mannino che hanno eccepito l’incompetenza territoriale dell’Autorità giudiziaria di Palermo e hanno chiesto, tra l’altro, il trasferimento del processo al tribunale dei Ministri in quanto l’ex politico Dc all’epoca dei fatti era ministro. Per il giudice, non potendosi applicare i criteri generali del codice sulla competenza, in questo caso a regolare la materia è la norma che radica la competenza presso l’Autorità giudiziaria davanti alla quale è stato iscritto per la prima volta il reato, quindi quella di Palermo.
I Pm, all’udienza di oggi, hanno depositato una serie di atti – deposizioni, documenti e verbali davanti la commissione antimafia – che il gup si è riservato di valutare. Il processo è stato rinviato all’8 maggio per l’inizio della discussione della Procura.