La Corte di Appello di Messina, Sezione dei minorenni, deve pronunciarsi sull’istanza di revisione del processo per l’uccisione dell’ispettore di polizia Filippo Raciti per cui è stato condannato a otto anni di reclusione l’ultrà del Catania Antonino Speziale, minorenne all’epoca dei fatti. Lo ha deciso la Cassazione.
In particolare la Prima sezione penale della Cassazione ha “annullato senza rinvio” l’ordinanza con la quale la Corte di Appello di Messina aveva dichiarato inammissibile l’istanza di revisione del processo, lo scorso giugno. I supremi giudici hanno disposto “la trasmissione degli atti alla Corte d’Appello di Messina, Sezione minorenni, affinché si pronunci sull’istanza di revisione”, è scritto nel dispositivo del verdetto.
“Presenteremo quanto prima istanza di scarcerazione di Antonino Speziale, attualmente rinchiuso nel carcere di Agrigento, alla Corte di appello per i Minorenni di Messina perché ricorrono tutti i presupposti affinché la sentenza di condanna venga sospesa in attesa della nuova decisione”. Lo afferma il difensore di Antonino Speziale, l’avvocato Giuseppe Lipera, in una nota nella quale esprime “viva soddisfazione” per la decisione della Cassazione.
Per il legale “la pronuncia del giudice di legittimità arriva proprio nel giorno in cui, a sette anni esatti di distanza, vedevo l’allora minorenne Antonino Speziale arrestato dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato di Catania che lo accusava dell’omicidio volontario di Filippo Raciti”.
Lipera sottolinea come “il sostituto procuratore Generale presso la Corte di Cassazione Giuseppina Fodaroni, con requisitoria scritta del 2 novembre del 2013, aveva chiesto che il ricorso presentato dalla difesa contro l’ordinanza della Corte di appello di Messina venisse dichiarato inammissibile e che avverso tale requisitoria la difesa aveva presentato articolate memorie difensive, anch’esse scritte, invocando il chiesto annullamento del provvedimento impugnato”.
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