La maggioranza dei componenti dell’Ufficio di presidenza del Senato si è espressa contro la costituzione di parte civile nel processo per la compravendita di alcuni senatori che vede coinvolto Silvio Berlusconi. I no sono stati dieci e otto i sì. Ora la parola passa al presidente del Senato, Pietro Grasso, che si è riservato di decidere dopo aver acquisito il parere del Consiglio di presidenza.
Durante il consiglio di presidenza non c’è stata una vera e propria votazione, ha spiegato il vicepresidente Maurizio Gasparri. “Il presidente del Senato ha chiesto al consiglio di presidenza un parere”, c’è stata una discussione in punto di diritto, ha aggiunto, nella quale per la maggioranza dei componenti “non ci sono le motivazioni per la costituzione in giudizio”. “Non credo – ha proseguito – che sia trattato di una consultazione effimera e formale. Confido nell’ascolto da parte del presidente Grasso ma non aggiungo altro per rispetto della sua decisione”.
“Il presidente del Senato, Pietro Grasso, si dimostri davvero super partes”. Lo chiede la deputata di Fi Renata Polverini a proposito della decisione che dovrà essere presa sulla costituzione del Senato come parte civile nel procedimento contro Berlusconi per la compravendita dei senatori
Parere negativo alla costituzione di parte civile del Senato nel processo in cui è coinvolto Silvio Berlusconi è stato espresso, secondo quanto si è appreso, anche dalla senatrice di Scelta Civica Linda Lanzillotta e dal questore Antonio De Poli, senatore dei Popolari per l’Italia. Contrari anche Forza Italia, Nuovo centrodestra, Lega Nord e Gal. A favore della costituzione all’interno del processo Pd, Sel, M5S e il senatore Hans Berger del gruppo Autonomie.
“Nell’Ufficio di Presidenza si è già palesata una maggioranza che esprime il diniego alla costituzione in parte civile nel processo sulla presunta compravendita di senatori in via di celebrazione presso il Tribunale di Napoli” dichiara il senatore Antonio Gentile, membro dell’ufficio di presidenza del Senato, “noi del Nuovo Centrodestra auspichiamo che il presidente del Senato tenga conto della volontà espressa dalla maggioranza dell’Ufficio di Presidenza”.
“Il Pd ha votato convintamente per la costituzione di parte civile del Senato nel processo che vede coinvolto Berlusconi. Il Presidente Grasso valuti ora la decisione migliore”. Lo afferma il senatore Andrea Marcucci, presidente Pd della commissione Cultura a Palazzo Madama. “L’eventuale compravendita di senatori sarebbe avvenuta proprio per colpire il governo Prodi- aggiunge il parlamentare – un fatto grave, che a nostro giudizio merita la costituzione parte civile dell’istituzione”.
Il senatore Claudio Martini, vicepresidente vicario del gruppo del Pd, si dice “certo che ora il Presidente del Senato Piero Grasso, al quale spetta la scelta finale, prenderà la decisione più saggia”. “Si tratta di una vicenda grave che ha influito pesantemente sulla vita politica e democratica del Paese”, aggiunge Martini, spiegando il voto favorevole dei democratici alla costituzione parte civile.
“La nostra opinione è che se la magistratura ha individuato come parte lesa nel processo il Senato della Repubblica, ci siano dei validissimi fondamenti penali e processuali” afferma in una nota Vincenzo Maurizio Santangelo, capogruppo Movimento 5 Stelle al Senato. “In base al Regolamento, il Presidente del Senato Grasso ha la piena autonomia decisionale ed è per questo che il Movimento 5 Stelle si attende una chiara presa di posizione in merito ai gravissimi fatti di corruzione politica che minano i fondamenti dell’ordinamento istituzionale”.
A replicare a Santangelo è Linda Lanzillotta, vice presidente del Senato: “Per i Cinque Stelle chi non è d’accordo con loro è un mafioso. Il senatore Santangelo sparge calunnie con inqualificabili paragoni e false affermazioni (Scelta Civica non ha mai sostenuto Toto’ Cuffaro); per questo, per quanto mi riguarda, qualsiasi associazione del mio nome a condannati per mafia sarà perseguita in sede giudiziaria e, sono sicura, che il senatore Santangelo non vorrà nascondersi dietro l’immunità parlamentare”. “Nel merito – osserva Lanzillotta – ricordo a Santangelo che quando si è trattato di prendere decisioni di competenza del Senato, che riguardavano Berlusconi la sottoscritta ha deciso in piena autonomia e coscienza”. “Esattamente come ho fatto oggi, convinta che il Senato debba difendere la sua reputazione non nelle aule giudiziarie ma con gli strumenti della politica e lasciare ai magistrati il compito di perseguire i reati. Cosi’ come per altro e’ sempre avvenuto” ha concluso Lanzillotta.
“Tocca al presidente del Senato l’ultima parola – scrive l’associazione Libertà e Giustizia – L’Italia additata come il Paese dei corrotti ha bisogno che la seconda carica dello Stato non deluda l’attesa di chi aspetta la verità sulla tipologia moralmente più grave tra i reati di corruzione: la compravendita di parlamentari.
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