Mario Ricci, da tutti conosciuto come Mariano, 21 anni, è un baby boss descritto da diversi pentiti come “spregiudicato”. Genero di Cesare Pagano, il capo degli “Spagnoli”, ha tentato di scalare le vette dalla camorre forte di questo legame, unico motivo per cui, secondo molti, è ancora in vita.
Il giovane infatti aveva intenzione di estromettere dagli affari della camorra i boss più anziani, quelli legati al gruppo Notturno-Abete-Abbinante che avrebbero dovuto gestire per conto loro solo una piccola porzione di Secondigliano, mentre al suo gruppo di giovani rampanti tutto il resto.
Ovviamente la situazione non fu accolta senza remore e l’equilibrio venne definitivamente rotto dopo il duplice omicidio Stanchi-Montò, i cui corpi furono trovati bruciati dentro un’auto. I ras anziani ordinarono a Riccio di ritirarsi, ma lui continuò con altri raid e sparatorie fino ad essere raggiunto da una ordinanza di misura cautelare ed entrare in latitanza nel 2011 protetto dai familiari.
Su di lui pende una condanna a 16 anni per associazione a delinquere di tipo mafioso e droga. Gli uomini della mobile e dello Sco della Polizia lo hanno scovato in un’abitazione di Qualiano, a nord di Napoli, dove l’uomo era con la compagna e il figlio minorenne: si è arreso senza opporre resistenza.
Nell’ottobre 2012 il comando provinciale dei Carabinieri di Napoli insieme alla questura diffusero le foto di cinque “latitanti” eccellenti che, secondo gli investigatori, avevano un ruolo di rilievo nella cosiddetta faida di Scampia.
Con l’arresto di Mario Riccio, risulta latitante solo Marco Di Lauro, 32 anni, figlio di Paolo, capo storico dell’omonino clan. I quattro ricercati, figli di boss e capiclan sia degli Scissionisti che dell’avverso gruppo dei ‘’Girati’’, finiti in manette nell’arco di questi quasi due anni sono Mariano Abete, 21 anni; Mario Riccio, 21 anni; Rosario Guarino, 29 anni e Antonio Mennetta, 27 anni, quest’ultimo arrestato nel gennaio 2013.