Duro colpo ai clan della camorra. Questa mattina gli agenti della squadra mobile della questura di Napoli, insieme allo Sco e agli agenti del commissariato di Scampia, hanno arrestato il boss latitante Mario Riccio, detto Mariano. Ventitrenne è il più giovane nella lista dei trecento latitanti più pericolosi d’Italia.
Riccio, nuovo capo del clan Amato Pagano, subentrato al suocero Cesare Pagano, era latitante dal 2011 ed è uno dei protagonisti della nuova faida di Scampia che vede contrapposti il gruppo della Vanella Grassi con un altro cartello della zona per il controllo delle piazze di spaccio. Guerra tra clan che scoppiò nel 2004, quando Riccio sottrasse la gestione di molte “piazze” del traffico di stupefacenti al clan Di Lauro.
LA SCHEDA – CHI È MARIO RICCIO
Gli uomini della mobile lo hanno bloccato in un’abitazione di Qualiano, a nord di Napoli. Il baby boss era in una villetta unifamiliare ad un solo piano nel centro del paese, protetta da un impianto di videosorveglianza che la polizia ha disattivato prima dell’irruzione. Con lui c’erano la moglie e la figlia di sette mesi. Aveva un documento falso, una carta di identità contraffatta, circa 6.500 euro in contanti, ma era senza armi. Non ha opposto resistenza all’arresto.
Secondo quanto ricostruito dalle decine di informative arrivate alla Dda di Napoli, il giovane ras aveva intenzione di estromettere dagli affari i boss più anziani, quelli cioè legati al gruppo Notturno-Abete-Abbinante che avrebbero dovuto gestire per conto loro solo una piccola porzione di Secondigliano, mentre ai boss scissionisti e quindi al suo gruppo di giovani rampanti sarebbe toccato tutto il resto. Questo provocò reazioni armate e il duplice omicidio Stanchi- Montò (i corpi furono trovati bruciati in un’auto), segnale che l’equilibrio tra clan si era rotto. I ras anziani ordinarono a Riccio di ritirarsi, ma lui continuò con altri raid e sparatorie fino ad essere raggiunto da una ordinanza di misura cautelare ed entrare in latitanza nel 2011 protetto dai familiari.
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